15.02.2023 | By Erika Elleri

Cliente: Politecnica e Fabrica

Nome del progetto: Nuovo Centro Direzionale Coop Reno

Località del progetto: Castel Guelfo di Bologna, loc. Poggio Piccolo (BO)

Data di inizio e di fine progetto: Inizio Marzo 2020, cantiere in via di completamento

Moduli MagiCAD utilizzati: Ventilation e Piping

Descrizione: progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva per architettura, strutture e impianti,  direzione lavori.

 

Il nuovo Centro Direzionale Coop Reno è un progetto innovativo, organico e sostenibile, progettato da due importanti società di ingegneria, Politecnica e Fabrica. L’intervento è diventato il simbolo del carattere innovativo che da tempo Coop Reno porta avanti sul territorio, ed è stato guidato dai principi di conservazione delle aree verdi e rispetto dell’ambiente. Si sviluppa su un lotto di circa 19.000 mq al termine dell’insediamento produttivo di Poggio Piccolo, nel Comune di Castel Guelfo di Bologna. Una progettazione integrata, condivisa nel dettaglio, grazie alla modellazione in Revit e con il supporto del plugin di MagiCAD. Tutti gli impianti sono stati pensati per il massimo risparmio di energia elettrica e termica e per la salvaguardia delle altre fonti di approvvigionamento naturale quali aria ed acqua.

Profilo societario

Fabrica Società Cooperativa raccoglie al suo interno specializzazioni e competenze professionali che appartengono e integrano tutti i campi del progettare e del costruire, dall’architettura all’ingegneria, con l’intento di formare una grande struttura multidisciplinare capace di affrontare e risolvere le complessità che la nuova edilizia, la progettazione strutturale e l’impiantistica impongono al nostro tempo.

La struttura operativa, continuamente in evoluzione, composta oggi da almeno 60 figure professionali diverse tra architetti, ingegneri e tecnici specializzati aggiorna il suo team attraverso la ricerca continua di talenti e competenze, con grande attenzione ai giovani laureati, che vengono invitati a partecipare a corsi di formazione di primo e secondo livello realizzati all’interno della nostra Academy e svolti in partnership e collaborazione con Università e Centri di Formazione.

La scelta di essere una società cooperativa nasce dall’esigenza di svolgere l’attività professionale in modo sempre più integrato, per offrire servizi qualificati sempre più specializzati e capaci di dare risposte multidisciplinari gestite anche con risorse e strumenti tecnologici avanzati e innovativi, che possano far fronte alle esigenze di una sempre maggiore collaborazione tra le diverse aree disciplinari e una effettiva integrazione tra tutti i processi produttivi, privilegiando tuttavia l’apporto professionale e umano dei soci e dei collaboratori.

©Immagine Fabrica

Il progetto impiantistico raccontato dall’ ing Michele Codeglia – BIM MANAGER FABRICA SOCIETA’ COOPERATIVA

Il progetto impiantistico meccanico del Nuovo Centro Direzionale Coop Reno comprende i servizi di climatizzazione, ventilazione meccanica, di produzione dell’acqua sanitaria e in generale dei sistemi idrici di carico e scarico.

A partire dall’edificio tecnologico, che ospita due pompe di calore con recupero dalla potenza frigorifera di circa 1 MW, si diramano i circuiti di alimentazione dei sistemi idronici di climatizzazione realizzati con fancoil e i circuiti di alimentazione delle UTA, in particolare delle batterie di riscaldamento, raffreddamento e post-riscaldamento.

Altri edifici secondari sono stati climatizzati con sistemi del tipo ad espensione diretta a flusso variabile.

Progetto Coop Reno

Politecnica e Fabrica insieme hanno redatto la progettazione del Centro Direzionale a partire dalle fasi del concorso di idee, il progetto definitivo ed esecutivo fino alla DL in cantiere.

©Immagine Fabrica

Le sfide del progetto

Le sfide sono state svariate e di natura differente.

Innanzitutto, il progetto si è sviluppato in larga parte durante il periodo di lockdown. Tutti i professionisti coinvolti hanno dovuto operare in un contesto totalmente nuovo, attraverso strumenti di condivisione fino a quel momento poco utilizzati come gli AcDat proposti dalle varie softwarehouse.

Inoltre, la progettazione delle varie discipline ha seguito un percorso pressochè parallelo, con continui cambiamenti delle soluzioni edilizie e costruttive che hanno costretto gli impianti a una continua azione di cambiamento e modifica in funzione delle esigenze e delle evoluzioni della progettazione del layout.

©Immagine Fabrica

La soluzione: la gestione BIM su larga scala

La complessità dell’intervento e le tempistiche strette delle fasi di progettazione hanno richiesto l’utilizzo di software specifici, ed in particolare plugin di Revit, che consentissero di elevare la qualità del progetto e nello stesso tempo ridurre i tempi di lavorazione. Per questi motivi sono stati utilizzati software, come Magicad, che nei mesi e negli anni precedenti erano stati oggetto di ricerca, studio ed in generale di un percorso e processo di templating che Fabrica ha attuato anche con dei laboratori dedicati nello spazio formativo dove ha sede la nostra Academy.

©Immagine Fabrica

L’impiego di MagiCAD

Per noi di Fabrica e Politecnica, Magicad ha rappresentato un supporto cruciale nelle fasi di progettazione, modellazione e calcolo, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo delle funzionalità comuni di modellazione e dei moduli Piping e Ventilation.

I moduli utilizzati di MagiCAD e le sue caratteristiche più utili nel progetto

Sono stati utilizzati i moduli Piping e Ventilation, per le fasi di progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva.

©Immagine Fabrica

 

La scelta e il dimensionamento dei sistemi idronici ed aeraulici, fino al bilanciamento, si sono rivelate attività di fondamentale importanza. La conoscenza dello strumento e la sua stabilità, ottenuta anche con la costruzione di un Dataset testato ed affidabile, hanno reso possibile il controllo anche delle molte varianti in corso di progettazione, che sono sempre state gestite all’interno del flusso di lavoro BIM.

Gestione del progetto e cooperazione

Gli ambienti in cloud, AcDat, si sono rivelati strumenti utilissimi per il lavoro di tipo collaborativo e per la condivisione a livello multidisciplinare dei modelli che hanno consentito di offrire anche un ottimo livello di analisi, ad esempio delle clash. Inoltre è stata decisiva la corrispondenza formale e sostanziale tra i modelli e gli elaborati grafici e documentali.

BIM: fondamentale per progettazione condivisa

L’uso dei metodi e degli strumenti BIM è fondamentale per una progettazione condivisa e multidisciplinare, possibile anche lavorando con gruppi che operano in diverse città (nel nostro caso Modena, Firenze e La Spezia).

Certamente deve crescere molto l’uso degli stessi strumenti e di altri che si aggiungono nella gestione delle fasi costruttive e di completamento dell’opera: oggetto di profondo interesse è lo sviluppo di percorsi capaci di offrire continuità tra i modelli esecutivi, costruttivi ed as built.

©Immagine Fabrica